Uno sviluppo economico sostenibile agricoltura, industria, artigianato, commercio, turismo, servizi.

Noi siamo per un Ente che non subisce le decisioni di altri o si limita a correre dietro alle emergenze, ma è, invece, protagonista e promotore dello sviluppo: in agricoltura e nelle attività multifunzionali e di tutela e valorizzazione del patrimonio naturalistico, nella PMI, nel settore industriale, nel settore Commerciale e in quello Turistico.

Tematiche:

Per l’Area Industriale. Promuovere il completamento dei servizi primari ( rete viaria, idrica e fognaria, Wifi). Favorire il recupero delle aree industriali dismesse e il loro riutilizzo ai fini produttivi e per creare nuova occupazione. Partecipare alla programmazione del settore al fine di garantire uno sviluppo eco compatibile e collegato alle vocazioni del territorio: quella agro-industriale, quella farmaceutica, l’innovazione tecnologica.

Per le attività Artigianali, Commerciali e le PMI: Un territorio senza un tessuto economico di base è destinato a perdere ogni possibilità di sviluppo sociale e civile. Per questo riteniamo che la politica della grande distribuzione debba lasciare il passo al recupero della centralità delle Piccole e Medie Imprese, favorendone l’insediamento e lo sviluppo snellendo la burocrazia, sostenendo le nuove imprese, quelle costituite da giovani, da donne, basate sulla innovazione, favorendo il collegamento con gli Istituti le Aziende e le Istituzioni dei settori della Formazione e dell’avvio al mercato del lavoro. Mettendo in campo agevolazioni fiscali e creditizie ( un progetto già avviato 30 anni orsono che va aggiornato) legate alla nascita e allo sviluppo delle attività. Mettendo a disposizioni aree e strutture per gli insediamenti produttivi, quelli più di tipo industriale legandoli all’ASI e quelli artigianali e di servizio. I Programmi di Rigenerazione Urbana. Se inseriti in aree già destinate ad attività produttive, dovranno favorire in maniera prioritaria interventi volti al recupero di servizi per la comunità e, come nel caso della ex Mistral, prevedere una parte delle aree/strutture destinate proprio a questo tipo di attività.

Per quanto riguarda le attività commerciali, riteniamo che la conservazione e lo sviluppo di piccole e medie imprese sia necessario e vitale e, per questo, non sia possibile realizzare altre strutture di vendita di grandi e medie dimensioni ( come invece prevista nel Programma della ex Mistral).

Settore primario, agricoltura. La pianura di Sermoneta era nei decenni passati il centro di uno sviluppo zootecnico e agro industriale di primaria importanza, mentre l’area collinare è stata sempre interessata alla coltivazione dell’olivo e della vite.

Gli ultimi decenni hanno portato trasformazioni che hanno stravolto il tessuto produttivo del settore: le aziende zootecniche sono rimaste poche, le industrie di trasformazione del latte chiuse, un’economia solo in parte sostituita dalla coltivazione del Kiwi. Le colline hanno seguito il processo più complessivo di abbandono.

E’ evidente che occorre ridefinire il nostro futuro nel settore primario, pur essendo condizionato a dinamiche che sono nazionali e internazionali. Come?

  • Favorendo la nascita e lo sviluppo delle imprese agricole multifunzionali, che uniscono le produzioni tipiche alla loro commercializzazione, favorendo il ricambio generazionale;

  • Tutelando quello che resta del settore zootecnico, come patrimonio non rinunciabile;

  • Tutelando e promuovendo le produzioni autoctone e di pregio, come l’olio e il vino, favorendo le piccole e piccolissime imprese ed attività, le loro aggregazioni, i progetti per la loro commercializzazione e il rapporto diretto con il consumatore;

  • Tutelando le nuove produzioni orto frutticole;

  • Lavorando con Regione e Governo a: una riforma della Politica Agricola Comunitaria (PAC) che favorisca maggiormente le piccole e medie aziende, i giovani, l’adeguamento tecnologico, l’approvvigionamento di energia a minor costo e rinnovabile;

  • Offrendo una attività amministrativa e di governo a loro sostegno, in grado di semplificare e di mettere in contatto i produttori con il mercato, il turismo, i consumatori.

Inoltre.

La creazione di una struttura organizzativa che faccia fare un salto di qualità alla promozione dell’economia locale e alla Fiera di San Michele, alle manifestazioni promosse dal comune. E’ del tutto evidente che da decenni la “Fiera” così come è organizzata non ha più quel ruolo culturale e di propulsione economica che aveva. Non ha più quasi nulla di tradizionale e non è un motore di sviluppo. Vogliamo proporre un approccio nuovo, che veda protagonisti gli imprenditori, gli Enti di Promozione, le Eccellenze che il nostro Territorio offre.

Un nuovo Ruolo per la Pro Loco e le Associazioni che sono impegnate da anni nella promozione della storia, della cultura e della enogastronomia del Territorio. Un ruolo da protagonisti nel disegnare la strategia comunale, nella formazione del bilancio e delle scelte. Infine, un dialogo costante con gli Enti sovracomunali per dare corpo a progettazioni di Area Vasta e ridia a Sermoneta quel ruolo di centralità che ha nel panorama culturale e turistico del Lazio..

Un Piano per il Turismo e la valorizzazione della Comunità, del Patrimonio storico, ambientale e culturale di Sermoneta. Un Turismo non più “mordi e fuggi”, ma sostegno stabile ed opportunità reale di crescita. Un progetto di sviluppo condiviso con le imprese e i cittadini che preveda, prima di tutto, il benessere della Comunità che accoglie i visitatori. Una città connessa al futuro, all’imprenditoria giovanile e “di genere”, alla rete e al mondo.

Condividi questa pagina sui tuoi canali

Share on facebook
Facebook
Share on whatsapp
WhatsApp
Share on email
Email