Rubrica
Salute e Benessere
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Farmacia Calabresi Latina

Osteopatia pediatrica :
dal neonato all’adolescente

Mi piace iniziare a parlarvi di osteopatia pediatrica facendovi vedere questa foto che racchiude in sé il concetto del movimento come vita: la qualità del movimento, in tutte le sue forme, a cominciare da quando ci troviamo nella pancia della nostra mamma, rispecchia la qualità della nostra vita e della nostra salute.

La salute è la capacità di ricevere diversi stress e rispondere favorevolmente attraverso una dinamica appropriata a qualunque livello (articolare, muscolare, cellulare,ecc).

La lesione è la perdita della dinamica di adattamento.

 (N. Sergueef)     

Poche mamme e pochi papà sanno che l’osteopatia è una metodica che in alcune sedute, se non vi è la presenza di alterazioni strutturali riconosciute dal pediatra, può risolvere disturbi comuni del neonato, come asimmetrie del cranio, torcicollo posizionale, piede torto, coliche, rigurgiti, otiti, irrequietezza, insonnia, ecc. Queste problematiche hanno origine:

  • durante la vita intrauterina
  • durante il travaglio
  • durante il parto

quando le ossa del cranio sono sottoposte a molte tensioni. La possibilità di un trattamento osteopatico incomincia fin dai primi mesi di gravidanza, la normale modificazione ormonale e posturale della futura mamma potrà essere supportata dall’Osteopata che cercherà di farle mantenere il miglior comfort possibile in modo da garantire una crescita armonica del bambino. Attraverso l’osteopatia si lavoreranno in maniera assolutamente dolce tutti quei disturbi che accompagnano la gestante (dolori lombari e cervicali, nausee, mal di testa ecc), si andrà ad agire sul mantenimento dell’articolarità e dell’elasticità del bacino, detendendo anche i legamenti uterini e preparando fin dai primi mesi, in questo modo, il canale del parto.

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Nell’utero il feto è in posizione di arrotolamento e c’è quindi un accorciamento delle catene muscolari di flessione. La posizione fetale vede dominare gli schemi flessori: per questo la maggior parte dei riflessi implica l’attivazione delle catene di estensione (del raddrizzamento).

Le catene di flessione e quelle di estensione lavorano in modo complementare al fine di assicurare l’equilibrio nella statica. Successivamente si attivano le catene crociate anteriori (catene di chiusura che funzionano in sinergia con le catene di flessione) e le catene crociate posteriori (catene di apertura sinergiche alle catene di estensione), preposte maggiormente alle funzioni dinamiche per l’armonia nel movimento.

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Dopo nove mesi di tranquillità, protetto e nutrito nell’utero, arriva per il bambino il momento di nascere, la nascita è uno dei momenti più stressanti della sua vita. Nelle ultime settimane sta sempre più stretto ed alcune parti del corpo e del cranio possono essere soggette a compressione. Durante la nascita la testa del bambino ha l’abilità di modellarsi e cambiare forma in risposta allo stress di un normale travaglio.grazie alla sua plasmabilità ed alla presenza di fontanelle e suture.

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Tuttavia queste forze meccaniche compressive, durante il travaglio e il parto, a carico della testa e del collo dei neonati, possono creare alterazioni posturali e strutturali del cranio. Questa situazione non si presenta in tutti i neonati, anche se l’82% dei neonati nasce, secondo uno studio condotto da Viola Frymann,(osteopata pediatrica di fama mondiale) con compressioni craniche e occipitali. Il cranio del neonato si compatta per divenire più resistente e più piccolo in modo da poter avere un passaggio più agevole per gli stretti del bacino e nel canale uterino. Il bambino ruota, si attorciglia e viene infine come “strizzato” attraverso le ossa pelviche. Un breve, stimolante e decisamente stressante viaggio verso il mondo esterno. Successivamente le forze meccaniche e dei movimenti associati con la respirazione, il pianto e la suzione durante l’allattamento fanno si che le normali forze di autoregolazione del corpo permettano di correggere la sovrapposizione delle suture che è avvenuta durante la nascita. “Il recupero o meno della giusta posizione delle ossa del cranio del neonato puo’ dipendere dallo stato metabolico generale del bambino, dal tipo di parto, dalla sua durata e dall’eventuale presenza di complicazioni (nascita prematura, posizione podalica, l’utilizzo di strumenti quali forcipe e ventosa, farmaci antalgici, acceleratori o rallentatori del ritmo delle contrazioni, anestesia epidurale, taglio cesareo). Tutte queste sollecitazioni avranno delle ripercussioni sulla base cranica e, attraverso i nervi che vi contraggono rapporto, sul sistema neurovegetativo, ma anche sui sistemi posturale e muscolare e, mediante il coinvolgimento del nervo frenico, sulle funzioni viscerali. Così può succedere che il neonato sviluppi una postura a virgola o che sia costretto a mantenere la posizione fetale per alcuni giorni desiderando essere fortemente abbracciato o, ancora, mostri una plagiocefalia ossia una deformità della volta cranica (cranio piatto, stretto, curvato) con asimmetrie che aumentano nei primi mesi perché il cranio ed il corpo in genere, si sviluppano con zone deformate bloccate. È in questi casi che può essere utile l’intervento  dell’osteopata.
La Dr.ssa Nicette Sergueff luminare di fama mondiale in osteopatia infantile dice che…”Se la pianta piccola cresce storta, l’albero non sarà mai dritto”.

L’asimmetria nel neonato si presenta in percentuale molto frequente, in particolare abbiamo:

– torcicollo (16%),

– asimmetria della mandibola (13%),

– asimmetria facciale

– plagiocefalia posteriore per posizione supina se mantenuta troppo a lungo.

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Esistono 3 principali Deformità craniche:

1) plagiocefalia (dove la testa assume una forma a parallelogramma), spesso associata a torcicollo

2) brachicefalia o pachicefalia (testa dalla forma schiacciata in senso antero-posteriore e allargata in senso latero-laterale),

3) scafocefalia (tipica dei prematuri: testa dalla forma allungata e stretta).

Le asimmetrie del cranio possono perturbare gli elementi vascolari e nervosi in esso contenuti, causando disturbi che portano il piccolo a far fatica a dormire e a presentarsi come irrequieto in vari momenti della giornata, disturbi che ad alterare la fisiologia dei muscoli extraoculari, la suzione, la deglutizione, il pianto, la motricità intestinale, il ritmo sonno-veglia e il comportamento. Bisogna tener conto del fatto che più a lungo un problema viene trascurato più complessi saranno gli adattamenti del corpo per far fronte a quel problema e, di conseguenza, più difficile sarà per il corpo tornare ad uno stato di benessere. Molte problematiche che si sviluppano nell’adulto possono derivare da un trauma alla nascita che è stato trascurato nel tempo.

INDICAZIONI AL TRATTAMENTO OSTEOPATICO:

  • Plagiocefalie
  • Coliche, vomito,
  • Rigurgito, reflusso
  • Deglutizione
  • Disturbi del sonno
  • Strabismo
  • Irritabilità e pianto nel bambino
  • Difficoltà scolari (dislessia, disortografia)
  • Stipsi
  • Displasia delle anche
  • Eczema
  • Enuresi
  • Torcicollo congenito
  • Problemi O.R.L.( otite media, bronchiti, adenoidi ipertrofiche)
  • Allergie
  • Asma
 
 
 

COME  AGISCE L’OSTEOPATIA?

E’ importante costruire un rapporto di fiducia con il bambino prima dell’inizio della seduta, accogliendolo con attenzione e entrando in relazione con lui attraverso giochi e sorrisi. Durante la visita, l’osteopata valuta con attenzione la struttura fisica del bambino, sia da fermo sia in movimento. Lo ascolta con le proprie mani delicatamente per scoprire eventuali zone di tensione che andrà ad eliminare e lavorerà sulle ossa del cranio per ottenere un vero e proprio “rimodellamento” della sua testolina spesso riportando in una buona simmetria l’allineamento degli occhi e delle orecchie ottenendo così una maggior armonia del viso. L’osteopatia pediatrica si avvale di tecniche talmente dolci nei bambini che la pressione esercitata con le dita non supera mai i 5 grammi, il peso di una piccola moneta, la durata del trattamento è  30’ per seduta, proprio per rispettare i loro tempi ed i loro bisogni. I rigurgiti e le coliche che spesso i neonati presentano, sono fenomeni dati dall’irritazione del nervo vago, che origina dalla base della testa e va allo stomaco, ed è responsabile dei movimenti intestinali. Osteopaticamente tramite una leggerissima pressione a livello occipitale si va a liberare il nervo vago dalla compressione delle ossa del cranio, dando sollievo al piccolo.

Il trattamento di osteopatia è altre sì valido per prevenire e combattere il mal d’orecchi dei bambini. Le ossa e i tessuti della testa compiono dei micro movimenti involontari, simili all’onda di un respiro. Traumi, anche lievi, limitano e ostacolano e questi movimenti, dando vita a vari problemi, fra cui le otiti. Attraverso l’osteopatia si effettua un drenaggio che evita il ristagno del catarro e previene così le infezioni alle orecchie e quelle di naso e bronchi. Invece a causare il reflusso può essere un’immaturità del cardias (lo sfintere posto tra stomaco ed esofago che dovrebbe chiudersi proprio per impedire la risaluta di cibo) ma anche una compressione del cranio al momento del parto. Altre volte invece, specie se il bambino ha un cranio grande o se il parto è stato lungo o difficoltoso, si possono creare delle compressioni su alcune strutture nervose, tra cui il nervo vago, che innerva lo stomaco. L’osteopata può intervenire agendo su diverse strutture: la base del cranio (in particolare l’occipite) allentando la compressione sul nervo vago; la colonna dorsale alta in mezzo alle scapole, che è la zona che va ad innervare lo stomaco; in più può andare ad agire direttamente sull’addome, con manipolazioni che rilasciano la parete gastrica, la parte bassa dell’esofago e il diaframma (il muscolo che separa la cavità toracica da quella addominale).

“Si tratta sempre di manipolazioni molto delicate, che non disturbano il bambino e che, in poche sedute, consentono di migliorare notevolmente il problema fino a risolverlo”.

Il principio è che se abbiamo una corretta informazione nervosa, la vitalità di un organo o di un intero  individuo viene preservata.
Se non risolte, queste irritazioni nervose, potrebbero evidenziare nel tempo delle problematiche come ad esempio le infiammazioni recidiva al naso e alle orecchie potrebbe essere in parte causata da limitazioni nei sottilissimi ma importantissimi movimenti che si creano tra le varie ossa del cranio in fase di sviluppo. Gli sforzi meccanici sul corpo possono essere un elemento importante in caso di rallentamento dello sviluppo, come ad esempio il linguaggio, le difficoltà educazionali e i problemi con la coordinazione e lo sviluppo fisico che non hanno alcuna specifica diagnosi medica.
Il bambino diventa adolescente, e crescendo, la struttura del loro corpo subisce tanti cambiamenti, l’osteopatia può aiutare la struttura del corpo ad adattarsi alle richieste posturali che le vengono fatte. L’osteopata può individuare gli eventuali problemi che potrebbero insorgere prima che si manifestino controllando, per esempio, l’assetto del bacino, del cranio, l’appoggio dei piedi e la postura.
È  infatti fondamentale che il bambino mantenga un corretto assetto delle strutture ossee, al fine di sviluppare una massa muscolare simmetrica, impedendo così che trazioni muscolari non corrette influenzino la normale crescita, creando problemi sia sul breve che sul lungo periodo.
Analizzando, trattando e gestendo i problemi collegati alla crescita, si può assicurare che i giovani abbiano o continuino ad avere una visione ottimale della realtà. Il trattamento può prevenire i problemi in fase di sviluppo, permettendo così alla struttura del corpo di adattarsi al meglio ed eventualmente di guarire.

CONCLUSIONI:

Penso che ogni piccolo che nasce dovrebbe essere visto da un osteopata pediatrica per alleggerire, anche in assenza di sintomi, l’esperienza del parto.

Inoltre consiglio una visita osteopatica pediatrica in particolare al neonato che ha difficoltà di suzione, che soffre di coliche, di rigurgiti, o di reflusso gastro esofageo, di stipsi, che è molto irritabile, che fa difficoltà ad addormentarsi o che presenta un’ asimmetria cranica o posturale ecc… Potrebbe avere subito delle tensioni nella vita intrauterina o al momento della nascita, dovute alle forze e alle compressioni che trasmesse sul suo corpo, potrebbero strutturarsi nel corso della vita.

Il trattamento osteopatico pediatrico nei giorni successivi alla nascita, consente alle forze meccaniche ed emozionali subite al momento del parto di dissolversi.

E’ quindi sempre indicata una visita al neonato da parte di un esperto in osteopatia pediatrica, anche se non presenta sintomi evidenti, ma diventa importante qualora il piccolo presentasse disturbi quali: rigurgiti, coliche, stipsi, irrequietezza, disturbi del sonno, singhiozzi persistenti, plagiocefalie.

Poi con la crescita è consigliato rivolgersi al proprio osteopata pediatrico di fiducia, per seguire il bimbo nei suoi processi evolutivi. La Mission dell’osteopatia è quella di accogliere ed infondere sostegno, serenità, dolcezza, partecipazione e profondo amore per contribuire al risultato migliore, prestando attenzione all’aspetto emotivo del bimbo ed anche dei genitori. È infatti importante la presenza ed il coinvolgimento attivo dei genitori ai quali devono essere fornite tutte le spiegazioni necessarie a dare chiarezza e fiducia ed i consigli da adottare nella cura quotidiana del piccolo al fine di mantenere il nuovo equilibrio facilitato dall’osteopata come autogestione del bambino e supporto al trattamento osteopatico.

In nazioni dove l’osteopatia è riconosciuta ci sono diverse strutture specializzate in osteopatia pediatrica. Fra tutte spicca la Osteopathic Center for Children & Families a San Diego fondata dalla Dr. Viola Frymann ultima discendente dei gradi maestri osteopatici. Anche in Italia l’osteopatia è in fase di riconoscimento e dal 2012 è attivo il primo ambulatorio di osteopatia pediatrica al Meyer di Firenze

Rubrica periodica a cura della Dottoressa Silvia Nardocci

Fisioterapista ed osteopata neonatale e pediatrica

Tratto da un suo articolo su essereinsalute.it

www.osteopatasilvianardocci.it
Facebook: Osteopatia-neonatale Silvia Nardocci
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