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"Il Parco e la Commedia" Sabaudia:
24 Luglio - 2 Agosto...dove il teatro incontra la natura
Uno dei percorsi di trekking più belli del Lazio…
Punti di partenza: centro storico di San Felice Circeo (imbocco sentiero delle Ceraselle); località Crocette; Torre Paola (inizio Lungomare di Sabaudia).
Difficoltà: escursionisti esperti.
Tempo di percorrenza: variabile a seconda del punto di partenza, ma in ogni caso superiore alle 4,5 ore.
È senza ombra di dubbio il sentiero più panoramico del promontorio, da cui godere della bellezza di affacci che tolgono il fiato, ma è anche il più impegnativo, non solo per la sua lunghezza, ma anche per le difficoltà che si possono incontrare nella percorrenza. È necessario intraprendere il cammino muniti di scarpe da trekking, abbigliamento comodo, abbondante acqua da bere e qualche snack per poter sostenere al meglio la lunga traversata. È preferibile avventurarsi nel sentiero del Picco di Circe nei periodi meno caldi, essendo in larga parte esposto al sole. La primavera e l’autunno sono le stagioni più indicate.
Partendo dal centro storico di San Felice Circeo si deve imboccare il Sentiero delle Ceraselle, da Via dell’Acropoli, in prossimità del cimitero del paese.
Partendo dalle Crocette (raggiungibili via macchina, dopo essere giunti al centro storico e aver percorso Via dell’Acropoli), si percorre la cresta del monte. È il percorso più semplice tra i tre proposti, poiché il dislivello da superare diminuisce, ma è il più lungo.
Partendo da Torre Paola si supera un dislivello notevole, che rende la salita e la discesa più faticose.
La meta ambita del magnifico sentiero è la cima del promontorio, il cosiddetto “Picco di Circe”, a 541 m sopra il livello del mare, da cui si gode di un panorama unico: una lingua di sabbia che divide il mare dai laghi costieri. Si abbraccia con lo sguardo l’intera pianura pontina e si riesce a vedere il Golfo di Gaeta e nei giorni in cui cielo è limpido anche il Vesuvio.
IL TEMPIO DI CIRCE
Il picco è un luogo di grande fascino non solo per gli affacci mozzafiato che offre, ma anche perché sede del tempio dedicato a Circe. Il nome della dea non è solo legato all’Odissea omerica, in cui fece capitolare il temerario Ulisse, ma è anche storicamente connesso a San Felice Circeo, dove fonti attestano la presenza di un culto a lei dedicato. Del tempio di Circe rimane il basamento, il cui lato verso il mare è realizzato in opera poligonale, mentre il lato opposto e tratti del lato occidentale hanno un paramento in opera incerta. Si fondono quindi stili afferenti a diverse epoche storiche. Un’epigrafe ancora conservata attesta un restauro realizzato nel 213 d. C. dall’Imperatore Caracalla ad un altare di Circe, probabilmente posizionato al centro del basamento del tempio. Quest’ultimo dato ha indotto a pensare alla presenza di un temenos, un recinto sacro, e non di un vero e proprio tempio.
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I fondali del Circeo - Guida per il sub
I fondali antistanti il promontorio del Circeo si presentano con una batimetria differenziata: mentre sul versante occidentale e meridionale il fondo degrada abbastanza rapidamente e regolarmente sino a raggiungere l’isobata dei -30 in poco meno di un miglio, il versante orientale (quello esposto verso Terracina) si presenta con una batimetria più dolce ed articolata, rappresentando il saliente occidentale dell’arco costiero sabbioso Circeo-Sperlonga. Su questo versante infatti, l’isobata dei -30 viene raggiunta a 2-3 Km di distanza dalla linea di riva con una morfologia allargata a ventaglio nel fondo sabbioso.
Anche la distribuzione e lo spessore dei depositi più sottili (peliti) di età Olocenica risulta influenzata da questo assetto morfologico: mentre di fronte ai versanti dei quadranti occidentali e meridionali i depositi sono presenti in maniera continua e cospicua (spessori compresi tra i 3 ed i 6 metri), al di sotto dei depositi più grossolani e, a partire dalla isobata -30, nel versante orientale i depositi fini sono più distanti dalla costa e si allungano in un lobo in direzione sud, sino alla scarpata continentale dei -150 m, posta a circa 15 miglia dalla costa.
La morfologia del fondale, lo spessore e la distribuzione dei sedimenti pelitici influenzano anche la presenza e lo sviluppo delle praterie di fanerogame marine. I fondali dei versanti occidentali e meridionali risultano infatti sostanzialmente nudi, con presenza sporadica e discontinua di Cymodocea nodosa. L’arco sabbioso Circeo-Sperlonga-Terracina invece vede la presenza, parallelamente alla linea costa, di praterie di Posidonia oceanica, sino alla sua estremità occidentale di fronte all’accesso al porto turistico del Circeo. La prateria non versa in condizioni di salute ottimali: sono presenti aree abbastanza integre, ma queste sono inframmezzate da ampi spazi con fasci isolati e matte morte di Posidonia. Questa diffusa presenza della posidonia ha consentito l’istituzione di un SIC – Sito di importanza Comunitaria.
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Ancora una volta l’incantato promontorio del Circeo diviene teatro di scoperte di eccezionale importanza: all’interno del già noto sito di Grotta Guattari, indagini e scavi diretti dalla Sorpintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone e Latina ed un equipe di ricerca dell’Università di Tor Vergata condotta dal Prof. Mario Rolfo hanno portato alla luce resti attribuibili a ben 9 individui di Neanderthal. Il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini dandone l’annuncio al mondoha sottolineato la rilevanza della scoperta, che conferma il territorio di San Felice Circeo come un punto di riferimento a livello mondiale per l’avanzamento degli studi sul tema. Il Professore di Archeologia Preistorica Mario Rolfo afferma l’unicità dell’ambiente di Grotta Guattari, che si è preservato intatto per millenni grazie alla frana che 60.000 mila anni fa ne ostruì l’ingresso. La notizia ha fatto il giro del mondo e anche il New York Times vi ha dedicato un articolo.
Il sito attualmente non è visitabile, ma il Comune di San Felice Circeo, grazie alla forza propulsiva del delegato alla Cultura Angelo Guattari, sta lavorando alla valorizzazione dell’area.
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