Il DPCM chiude sale da gioco e sale scommesse. Aumentano gli accessi alle piattaforme online, con meno controlli e il rischio di attività illegali e infiltrazioni di criminalità
Avv. Maggesi (MepLaw): “Gli operatori del settore si preparano ad affrontare un nuovo periodo di crisi, ma ora è compito delle autorità preposte vigilare che non si verifichino illeciti”
Il DPCM del 24 ottobre 2020, in vigore dal 26, ha imposto la chiusura di sale da gioco e sale scommesse, dando un ulteriore duro colpo al settore. Già durante il lockdown, con la chiusura non solo delle attività, ma anche la sospensione di tutte le competizioni sportive, il settore fu colpito da una profonda crisi. Oggi, con questo “soft-lockdown”, rimangono operative solamente le piattaforme online, che stanno già registrando un sensibile aumento di accessi da parte degli utenti.
“Non è dato sapere perché non siano state applicate al comparto del gioco pubblico le stesse limitazioni orarie previste, ad esempio, per bar e ristoranti. La disparità di trattamento è sotto l’occhio di tutti e accomuna anche il settore dello spettacolo, che vede sospendere gli spettacoli teatrali e cinematografici, con tragiche conseguenze economiche per migliaia di lavoratori. – Commenta l’Avvocato Fabio Maggesi, Partner dello studio MepLaw ed esperto di betting – Le sale da gioco virtuali, le uniche a poter proseguire la propria attività, per la loro stessa natura, hanno un’azione di controllo sui giocatori molto più limitata, ad esempio si può chiedere l’età di chi vuole scommettere, ma poi ci si deve fidare della risposta e dell’effettivo raggiungimento della maggiore età. Ma il problema oggi è rappresentato dal fatto che queste piattaforme spesso riescono a sfuggire ai controlli da parte delle autorità preposte, e spesso ci troviamo ad avere a che fare con portali illegali o che hanno dei legami con la criminalità organizzata. Un fenomeno che rischia di affossare ulteriormente il settore, minando la reputazione di chi, invece, agisce nel pieno rispetto della legge”.
La crescita del settore del gioco online era già iniziata da tempo, con il 2019 che aveva fatto registrare un aumento del 12,3% rispetto all’anno precedente. Per i dati del 2020 bisognerà attendere ancora un po’, ma già nel primo trimestre (quindi prima dello scoppio della pandemia), si riscontrava un incremento del 27% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
“La crescita esponenziale dell’online betting è una cosa che ci si aspettava, anche alla luce della crescente diffusione di device, di piattaforme online, app collegate e tecnologie che rendono le transazioni di denaro sempre sicure. – Prosegue l’Avvocato Maggesi – Ora, però, è compito delle autorità preposte vigilare affinché non si verifichino illeciti. Secondo l’ultima relazione della Direzione Investigativa Antimafia, pubblicata il 17 luglio 2020, già durante lo scorso lockdown, infatti, sono stati diversi i tentativi di infiltrazioni mafiose nel settore del gioco online. Occorre quindi sensibilizzare e informare i consumatori, spingendoli non solo al gioco responsabile, ma anche al gioco legale, per evitare di ritrovarsi a giocare in una partita pericolosa, quella con personaggi che hanno a che fare con le mafie”
Ufficio stampa
Alessandro Maola
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