Fase 2 e concerti:
Con queste linee guida, impossibili le performance musicali
Impossibile il distanziamento interpersonale tra membri di una band o un’orchestra.
David Carelse sostiene chitarristi e tecnici, avvicinando le persone alla musica con il progetto ChitarraFacile.com
Sono state diffuse le linee guida e le regole che segneranno la musica dal vivo per i prossimi mesi durante la fase 2 post lockdown da covid19. Il testo contiene indicazioni circa i DPI, la misurazione della temperatura, il numero più contenuto di spettatori e la loro disposizione, in modo da mantenere il distanziamento interpersonale.
Quest’ultima regola, però, è stata resa valida anche per gli artisti, che dovranno essere ad almeno un metro uno dall’altro.
Una condizione impensabile e di certo irrealizzabile. Pensate ai membri di una band musicale o di un’orchestra, disposti tutti distanti uno dall’altro.
Oltre alle difficoltà logistiche, che richiederebbero palchi enormi, il problema maggiore è legato al fatto che per produrre un risultato armonico, con tutti gli elementi sincronizzati, è necessario ascoltarsi l’un l’altro, condizione che non può essere realizzata con un eccessivo distanziamento interpersonale.
Per questo motivo, moltissimi artisti hanno deciso di non tornare ad esibirsi finché tali regole resteranno in vigore, prolungando, di fatto, lo stallo del settore della musica e dei concerti. La fase 2 continuerà ad essere difficile per tante persone, che ancora non sanno quando potranno riprendere la propria attività lavorativa.
Alcuni di loro, cercheranno un nuovo lavoro in questi mesi di stop, finendo, in alcuni casi, per abbandonare per sempre la propria arte.
“Mi chiedo sia possibile chiedere di distanziare un’orchestra, che generalmente è composta da 40 fino a 100 elementi, su un solo palco. Senza contare che a teatro i margini di guadagno erano già molto bassi quando si riempivano i posti, se quelli disponibili adesso sono appena un quarto bisogna quadruplicare il biglietto per rientrare dei costi?
Il teatro deve farsi pagare di meno? In questo modo, si rende impossibile la ripresa di questi settori, che continua ad essere incerta, soprattutto perché, anche se le misure fossero meno stringenti, non è detto che le persone si fidino a tornare a riempire le platee. – Ha commentato David Carelse, noto divulgatore, didatta della chitarra e fondatore del portale ChitarraFacile.com – In queste settimane di lockdown mi era capitato di parlare con amici e colleghi che lavoravano molto con eventi e concerti, e che ora, rimasti senza ingaggi, si sono messi alla ricerca di un altro lavoro.
Una scelta dettata da ovvie necessità economiche, ma che potrebbe allontanare per sempre dei grandi talenti dalla scena musicale.
Fortunatamente, la scuola di ChiatrraFacile.com non ha subito arresti, poiché già prima utilizzavamo tecniche mediate dalla tecnologia, e questo mi ha permesso di mantenere tutti i miei collaboratori e di inserirne qualcuno in più in questo periodo difficile.”
ChitarraFacile.com è un portale di corsi che segue i principi della teoria del flusso dello psicologo ungherese Mihály Csíkszentmihályi, per insegnare a distanza a suonare la chitarra (classica, metal, finger style…), ma anche di argomenti più tecnici, come l’home recording e il senso del ritmo.
Obiettivo di Carelse è sempre stato quello di promuovere l’amore per la musica, per questo sin dal principio alcuni dei corsi base sono sempre stati gratuiti.
Oggi sono molti i professionisti che fanno parte del grande progetto lanciato da David Carelse, ognuno con una propria storia e un proprio percorso professionale, che in questi momenti di lockdown sta subendo una battuta d’arresto importante.
Tra loro anche Dennis Giorgi, un musicista e fonico da studio, che ha visto sospendere la produzione di molti brani in programma, poiché non è più possibile continuare le registrazioni in studio. “Conosco molti musicisti, insegnanti e tecnici del suono che si sono visti scivolare dalle mani mesi di lavoro, senza alternative.
Io devo ammettere di essere, tutto sommato, abbastanza fortunato. La collaborazione con David per me è molto importante, e riesco a portare avanti anche alcuni lavori in post-produzione.
La cosa, però, che mi pesa di più è aver dovuto sospendere il lavoro con le band in cui suono. Abbiamo lavorato per mesi preparando uno spettacolo da far girare durante l’estate, e purtroppo dovremo attendere diversi mesi prima di poter salire su un palco” spiega Dennis.
Nella squadra di Chitarrafacile, anche Nik Carraro, chitarrista blues e insegnante di chitarra. “Ciò che mi ha salvato in questi mesi difficili è che già da qualche anno ho fatto sì che il mio lavoro fosse incentrato principalmente sulle collaborazioni con le scuole di musica, tra le quali Chitarrafacile, e non solo sulle esibizioni. Ancora per molto tempo, non sarà possibile né tornare nelle classi, né salire sui palchi, per questo oggi il mio lavoro di insegnante si incentra tutto tramite Skype e altre chat.
Con la scuola di David Carelse, questa modalità era già all’ordine del giorno, quindi oggi mi trovo ad avere già dimestichezza con questi strumenti e a soffrire la situazione meno di altri colleghi” dice Nik.
Esperto di teoria musicale e funky music, anche Luca Marinelli. “In questo periodo, per chi opera nel nostro campo, l’unico modo per continuare a lavorare è attraverso piattaforme quali Zoom e Skype, e con la produzione di video corsi, come quelli che sto realizzando per Chitarrafacile.
La situazione che stiamo vivendo oggi conferma l’idea che ormai il musicista deve cercare di non essere più ‘soltanto un musicista’, ma dovrebbe acquisire anche altre competenze come quelle legate alla produzione di audio e video. Dobbiamo riconoscere tutti quanti che siamo stati agevolati dalla tecnologia nel vivere una situazione così complicata.
Se questo fosse accaduto 10, 15, o 20 anni fa continuare a lavorare grazie alle piattaforme che abbiamo oggi a disposizione sarebbe stato impensabile e molti di noi avrebbero subito uno stop totale” commenta Luca.
Nella foto David Carelse
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