Imprenditore non Sei Solo lancia la petizione: annullare tasse e contributi per imprenditori colpiti dal DPCM

Soccorrere l’imprenditore in difficoltà prima che sia troppo tardi: è questo l’obiettivo di Imprenditore Non Sei Solo, associazione che da luglio 2018 ad oggi ha accolto più di 1.500 richieste di aiuto e supporto da imprenditori in tutta Italia a rimettersi in sesto, grazie all’impegno di oltre 800 imprenditori e professionisti che hanno deciso di sostenere i colleghi in difficoltà in maniera totalmente gratuita e volontaria.
 
L’Associazione, rappresentante quindi oltre 1.000 imprenditori, in data 26/10 ha avviato una campagna di raccolta firme online denominata “Aiutiamo concretamente gli imprenditori che il DPCM del 25 ottobre ha messo in ginocchio”, tramite il portale change.org indirizzata al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte richiedendo l’annullamento tombale di tutte le tasse, imposte e contributi per il periodo 01/10 al 31/12 oltre alle scadenze iva del III trimestre per tutte le attività fortemente colpite dal DPCM del 25 ottobre 2020, ovvero palestre, piscini, centri natatori, centri benessere, centri termali, teatri, cinema, sale da concerto, sale da ballo, discoteche, locali per feste o cerimonie, organizzatori di eventi e congressi, operatori fieristici e tutte le attività ed i servizi di ristorazione.
 
La proposta inoltre presenta le seguenti richieste:
Contributo a favore delle Imprese che non licenziano;
Un contributo per le aziende che attivano lo Smart Working;
Un Credito d’Imposta per le aziende che si attivano online per promuovere i loro prodotti e servizi.
 
Con questa proposta” – sostiene Enrico Tosco, imprenditore e co-fondatore dell’associazione insieme all’imprenditore Paolo Ruggeri, “vogliamo far sì che venga lasciata maggior liquidità agli imprenditori lasciati soli e duramente colpiti da questa crisi.
 
Non pagare l’IVA del III e IV trimestre del 2020 permetterà agli imprenditori delle categorie suddette di avere un sostegno immediato e proporzionato al proprio volume d’affari.
 
Non pagare i contributi INPS permetterà loro di avere un aiuto molto simile ad un contributo per evitare i licenziamenti, dimezzando quasi il costo del lavoro”.
 
L’associazione, che ha già promosso altre campagne a favore degli imprenditori colpiti dalla crisi causata dal Lockdown, ha erogato, in forma gratuita e volontaria oltre 1.600 consulenze e 50 ore di formazione online per le imprese a rischio fallimento sui temi della gestione finanziaria, del marketing, della leadership e delle risorse umane.
 

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